Uno dei più interessanti effetti collaterali di quel curioso hobby che è il fumo di pipa è che se appena appena si esce dall'assoluto solipsismo si viene in contatto con persone che difficilmente si sarebbe potuto conoscere altrimenti. Intendiamoci bene, lo stesso fenomemo probabilmente si verifica anche fra i collezionisti di vinile o gli appassionati di auto d'epoca; ma a mio parere il fumo di pipa è qualcosa che
in re ipsa predispone alla condivisione, al confronto, allo scambio, a forme variamente intese e declinate di convivialità.
Ho già scritto del singolare consesso di "imbecilli con la pipa" di cui faccio orgogliosamente parte; e oggi vorrei raccontare qualcosa dell'opera di un confratello di questa venerabile associazione: il pipemaker
Angelo Fassi.
Angelo è uno stimato professionista in un campo che con le pipe e i tabacchi non c'entra assolutamente nulla; ma questo non deve autorizzare nessuno a mettere condiscendenza nella qualifica (che peraltro lui stesso rivendica) di
hobbysta. Il suo dilettantismo si esplica unicamente nel fatto che domani potrebbe smettere di realizzare pipe ed essere comunque in grado di provvedere a sé stesso e alla sua famiglia; ma non pregiudica o limita in nulla la fantasia, la passione, l'estro che investe in questa attività: e sopratutto non pregiudica né inficia i risultati che ottiene.
Ci siamo conosciuti lo scorso inverno a Custoza, in occasione di una delle prime riunioni conviviali cui partecipai; e devo dire che da subito mi piacquero sia le pipe sia lo sguardo allegro e un po' folle del loro autore. Cominciai a seguire con maggiore attenzione il suo lavoro e mi resi conto che quella prima intuizione era tutto sommato fondata: le pipe di Angelo non provocano quell'effetto da
introibo ad altare Dei di certe
Dunhill, non hanno l'ampia solidità delle
Ferndown, né la giottesca inevitabilità di certe
Gilli. Sono pipe che - come il loro creatore - hanno la qualità in fondo non così diffusa di metterti subito a tuo agio, pipe che vien voglia di fumare e rifumare: e a questo spesso contribuiscono il gusto per le dimensioni ridotte e per la leggerezza del prodotto finito che sono a mio parere una delle cose che anche a un primo sguardo si colgono immediatamente guardando le pipe di Angelo.
Per me che ho avuto il mio secondo (e definitivo, almeno so far)
imprinting pipario con le capaci pipe in misura KS di Savinelli, fumare una pipetta da 17-18 mm di diametro interno del fornello e "pesante" una ventina di grammi è stata in effetti un'esperienza del tutto nuova: una pipa di queste dimensioni e peso è infatti una compagna parecchio più discreta delle sue sorelle più nerborute, è una pipa che si può anche fumare facendo altro, una pipa che sottende una teoria e pratica del fumare come parte integrante delle proprie attività e non necessariamente come parentesi più o meno esclusiva.
Ma ovviamente non ci sono solo pipe Fassi esili, slanciate e leggere. Ce ne sono anche altre di dimensioni e pesi più importanti: come quella che lo stesso pipemaker sfoggia nella foto che vedete qui a fianco e che è stata la molla che mi ha spinto a contattarlo per chiedergli di realizzare per me una pipa che da parecchio tempo mi ronzava nella testa.
Non so come si regolino gli altri, ma personalmente quando racconto la pipa che ho in mente a un artigiano non vado molto oltre un'immagine abbastanza vaga. Un po' perchè con le parole oltre un certo limite di precisione non si riesce andare, e nel campo in cui serve il foglio di carta e la matita mi muovo malissimo; un po' perchè mi interessa vedere come la persona con cui interagisco reagisce alle mie sollecitazioni, come le interpreta, come le fa sue: insomma, delle mie pipe voglio essere al piu l'
ispiratore, ma lascio volentierissimo il ruolo di
creatore interamente nelle mani (e nella testa) di chi la pipa la realizzerà. Così nel caso di specie mi sono limitato a dire: "Angelo, che ne dici di farmi una pipa come quella in foto ma billiard, col fornello leggermente meno alto e tagliata sull'occhio di pernice?".
Il risultato lo vedete raffigurato qua sotto:
una billiard col fornello alto e leggermente inclinato in avanti, di un meraviglioso colore rosso molto
british e con un occhio di pernice decisamente, ipnoticamente glorioso. Una pipa che sembra fatta apposta per le EM mild (dal Presbyterian allo Skiff allo Squadron Leader) con cui ho intenzione di fumarla. E ancora una volta una pipa che fa venir voglia di fumarla, di interagirci, anche di mettersela in bocca così, senza scopo. Una vera, autentica
comfort pipe. Allegria e conforto: cos'altro di più chiedere a un amico?
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Come bonus track di questo mio sproloquio, allego una selezione delle foto che ho chiesto ad Angelo di realizzare via via che andava avanti nel lavoro e che documentano tutti i passaggi della nascita di una pipa. Enjoy!
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Si comincia con un disegno di massima |
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La placca di radica è quella giusta e l'artigiano è felice |
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Si riporta il disegno sulla placca |
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Foratura del fornello |
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Il fornello comincia a emergere con chiarezza. Birdseye già qui spettacolare. |
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Foratura del cannello |
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Ceci n'est pas une pipe. Pas encore. |
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Realizzazione del bocchino in ebanite. |
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Magia! Sembra una pipa vera! |
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Foratura del bocchino |
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Tinteggiatura, prima mano |
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Il bocchino prende forma. |
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Praticamente pronta |
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Il risultato finale |
Complementi, bella la "Billiardona Gaetano" .
RispondiEliminaBravo anche Angelo, un uomo di grande simpatia!
Cordialità sia a Gaetano sia ad Angelo.
Fr.oliver